Nel settore della carta i lattici sintetici sono ampiamente utilizzati nella formulazione delle patine, poiché sono ottimi agenti filmanti, hanno un elevato potere legante e possono modificare le proprietà ottiche e meccaniche delle fibre. Per ottimizzare il processo di patinatura, vanno regolati con precisione diversi parametri legati alla patina e al supporto cartaceo, al metodo di patinatura e alla patinatrice. I problemi tecnologici legati al processo e le proprietà finali della carta patinata dipendono fortemente dalle proprietà reologiche e viscoelastiche della patina stessa. Da qui nasce la necessità di uno studio reologico accurato che consenta di individuare il contributo che i singoli componenti danno alle proprietà dell’intero sistema.

Nel presente lavoro di tesi l’attenzione è stata rivolta ai leganti sintetici, che, tralasciando i pigmenti, rappresentano il componente di maggior peso nella formulazione della patina. Lo studio svolto si è incentrato sulla caratterizzazione reologica di lattici stirene-butadiene carbossilati (XSBR), che, in virtù della carbossilazione, fanno parte della classe di sospensioni colloidali di particelle soft. Il principale obiettivo del lavoro è stato quello di individuare i parametri che influiscono maggiormente sul comportamento reologico e sulle proprietà viscoelastiche di tali materiali, al fine di ottimizzare i sistemi industriali. A questo scopo sono stati esaminati gli effetti del contenuto di solido (%wt), del pH, del sistema tensioattivante, del grado di carbossilazione delle particelle (%carbox) e della temperatura.

È stato sviluppato un modello matematico che consente di descrivere in modo soddisfacente e, al tempo stesso, di interpretare il comportamento viscoso di sospensioni di core-shell particle, tenendo conto delle variazioni strutturali prodotte dalle variazioni delle condizioni di moto.

I dati ottenuti nel corso dell’indagine sperimentale hanno permesso anche di raccogliere informazioni utili all’analisi della processabilità di questi materiali.